Principali Differenze tra Protocollo COVID 2021 e Protocollo COVID 2020

I lavoratori positivi oltre il 21° giorno saranno riammessi a lavoro solo dopo un tampone antigenico o molecolare negativo.

In tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso o all’aperto, è comunque obbligatorio l’uso delle mascherine chirurgiche o di dispositivi di protezione individuale di livello superiore. Tale uso non è necessario nel caso di attività svolte in condizioni di isolamento.

All’interno dei luoghi di lavoro, sulla base del complesso dei rischi valutati a partire dalla mappatura delle diverse attività dell’azienda, si adotteranno DPI idonei.

Nel caso vengano utilizzati ammortizzatori sociali valutare che siano finalizzati a consentire l’astensione dal lavoro senza perdita della retribuzione. Nel caso in cui l’utilizzo di tali istituti non risulti sufficiente, si utilizzeranno ferie arretrate.

In merito alle trasferte nazionali ed internazionali, è opportuno che il datore di lavoro, in collaborazione con il MC e il RSPP, tenga conto dell’andamento epidemiologico delle sedi di destinazione.

Il medico competente collabora con l’Autorità sanitaria per l’identificazione degli eventuali “contatti
stretti” di un lavoratore riscontrato positivo al fine di applicare le necessarie e opportune misure di quarantena.

Per il reintegro progressivo dei lavoratori già risultati positivi al tampone con ricovero ospedaliero, il MC effettuerà la visita medica al fine di verificare l’idoneità alla mansione e per valutare profili specifici di rischiosità, indipendentemente dalla durata dell’assenza per malattia.

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