Lavori in Ambienti Confinati e/o Sospetti d’Inquinamento

Una sintesi operativa dei possibili pericoli presenti e della gestione dell’emergenza secondo quanto previsto dal D.Lgs. 81/08 e nel DPR 177/11

La pericolosità di uno spazio confinato può consiste nella possibile presenza di aperture di entrata e uscita limitate, abbastanza grandi però da entrarci, almeno parzialmente (ad es. per attività di manutenzione, pulizia o altro); sono luoghi non progettati per una presenza continua con un’inadeguata ventilazione naturale e/o contenenti una potenziale atmosfera tossica e/o pericolosa. Si tratta spesso di cisterne, fognature, pozzi, fossi, condotte sotterranee, ma anche di ambienti dove l’insidia maggiore è nascosta nella falsa certezza che non vi sia rischio (come ad esempio vasche e scavi a cielo aperto).

Di fronte a uno spazio confinato, devono essere attivate una serie di procedure aggiuntive, rispetto alle normali precauzioni dei consueti luoghi di lavoro. In questi ambienti è verosimile ritrovare incapacità nelle persone di riconoscere i rischi dello spazio confinato. Le tipologie d’infortuni che hanno luogo all’interno di spazi confinati possono essere così identificate:

  • asfissia e soffocamento per mancanza di ossigeno e/o per tossicità acuta;
  • esplosioni e incendi;
  • elettrocuzione in luoghi conduttori ristretti.

Nell’ambito della valutazione del rischio, molti pericoli possono presentarsi e devono essere tenuti in considerazione, in particolare:

  • atmosfere sotto-ossigenate, esplosive, tossiche;
  • ingresso di liquidi, vapori, gas e polveri da tubazioni di collegamento non isolate;
  • aspetti psicologici del lavoratore in spazi confinati;
  • superficie di camminamento scivolosa ed irregolare;
  • illuminazione e visibilità limitata;
  • elettrocuzione;
  • rumore;
  • temperatura (troppo alta o troppo bassa);
  • seppellimento e annegamento;
  • caduta di oggetti;
  • presenza di macchinari e/o organi di movimento interni (es. miscelatori, scambiatori di calore, ecc.);
  • entrata ed uscita difficoltosa;
  • caduta dall’alto;
  • presenza di agenti biologici e di animali (es. ratti, insetti).

Per ogni rischio presente sono da valutare le misure di prevenzione e protezione e deve essere organizzata la gestione delle emergenze; quest’ultimo risulta essere indubbiamente l’aspetto più critico.

Una statistica degli anni 1980-1989 degli incidenti riguardanti gli spazi confinati effettuata dal NIOSH evidenzia come circa il 60% delle persone decedute fossero entrate in questi ambienti per prestare soccorso, spesso lavoratori che tentavano di salvare i propri colleghi dopo un avvenuto incidente.
Si deve prevedere la presenza delle seguenti misure che costituiscono i fondamentali per una gestione del soccorso:

    1. presenza di personale che stazioni all’esterno dello spazio confinato;
    2. vigilanza continua da parte del personale posizionato all’esterno su ciò che accade all’interno dello spazio confinato, possibilmente con contatto visivo e vocale, per un intervento tempestivo;
    3. presenza di un sistema di recupero dei lavoratori; la scelta del sistema di recupero e del numero di soccorritori da posizionare all’esterno dello spazio confinato non potrà prescindere dal numero di lavoratori entrati nello spazio confinato e dalle caratteristiche dello spazio confinato. Tale recupero inoltre potrà esser semplice (ad es. per accesso verticale) o complesso a seconda della tipologia e forma dello spazio confinato;
    4. presenza di aperture idonee all’uscita: è un parametro che condiziona in modo determinante la buona riuscita dell’operazione di soccorso.

Il mancato rispetto di una qualunque di queste condizioni ha spesso costituito il fattore determinante nella dinamica degli incidenti occorsi ai soccorritori.

Per il soccorso sono necessarie speciali attrezzature e DPI per la squadra di soccorso. In certi casi è necessario impiegare dispositivi di allarme con funzionamento “a uomo morto” per gli operatori addetti alla lavorazione nello spazio confinato. A volte il problema non sta solo nei tempi di intervento della squadra di soccorso, ma anche nel tempo intercorso dal momento dell’incidente al momento in cui esso è stato rilevato. L’impiego di questi dispositivi permette di mantenere costante il livello di guardia senza gravare in termini di stress sugli operatori.

Analizzati, quindi, gli scenari incidentali, preso atto delle risorse necessarie per i soccorsi, si potrà procedere a scrivere la procedura di emergenza e soccorso sulla base delle informazioni raccolte.

 

Fonte: Manuale illustrato per lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati ai sensi dell’art. 3, comma 3, del DPR 177/2011 – INAIL

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