Si riscontra un cambiamento dell’orientamento della Corte di Cassazione
Si riscontra un cambiamento dell’orientamento della Corte di Cassazione per quanto riguarda la procedibilità o meno dell’azione penale in tema di reati contravvenzionali in materia di salute e sicurezza sul lavoro nel caso che da parte dell’organo di vigilanza vi sia stata una violazione della procedura estintiva prevista dal D.Lgs. 19/12/1994 b. 758.
La Suprema Corte ha sostenuto che della procedura amministrativa estintiva prevista dal D.Lgs. n. 758/1994 da parte dell’organo di vigilanza, quale la mancata fissazione di un termine per la regolarizzazione dell’inadempienza commessa dal contravventore, non è causa di improcedibilità dell’azione penale. Se così fosse, ha precisato la suprema Corte, si verificherebbe una incompatibilità con il principio di obbligatorietà dell’azione penale di cui all’art. 112 della Costituzione. Del resto anche in caso di mancato perfezionamento della procedura il contravventore ben può usufruire dell’estinzione del reato in sede giudiziale e nella stessa misura agevolata.