La Pericolosità dei Prodotti Fitosanitari

Un documento Inail presenta indicazioni e schede tecnico-informative per l’uso in sicurezza dei prodotti fitosanitari.

Riguardo alla pericolosità, si indica che i prodotti fitosanitari “non sono tutti uguali e presentano livelli di pericolo molto diversi. Inoltre, lo stesso principio attivo può essere commercializzato in diversi formulati cui corrispondono differenti etichettatura e classificazione di pericolosità”.
Questa differente pericolosità è dovuta a:

  • “variabilità nella concentrazione del principio attivo;
  • tipologia, pericolosità e concentrazione dei coadiuvanti e coformulanti presenti nel prodotto;
  • tipologia di formulazione (polvere bagnabile, fluido microincapsulato ecc)”.

Il documento Inail segnala che gli effetti tossici dei prodotti fitosanitari sulla salute variano in relazione a diversi fattori. La pericolosità intrinseca degli agenti chimici è connessa alla relativa classificazione.

In particolare si distinguono agenti:

  • Tossici acuti e tossici in caso di aspirazione: in caso di ingestione, assorbimento cutaneo, inalazione o penetrazione nelle vie respiratorie producono effetti nocivi acuti o cronici a carico di diversi organi;
  • Corrosivi: in caso di contatto, possono causare lesioni irreversibili e gravi alla pelle e agli occhi;
  • Irritanti: in caso di contatto diretto, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose, si può avere una reazione infiammatoria;
  • Sensibilizzanti: in caso di inalazione o assorbimento cutaneo, si può avere una reazione di ipersensibilizzazione per cui una successiva esposizione alla sostanza o al preparato produce le reazioni tipiche delle allergie;
  • Cancerogeni, mutageni, tossici per la riproduzione (CMR): in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono provocare il cancro o aumentarne la frequenza, oppure produrre mutazioni nei geni del soggetto. Le mutazioni possono portare all’insorgenza di tumori oppure indurre difetti genetici nei figli. I composti tossici per la riproduzione possono provocare o rendere più frequenti effetti nocivi non ereditari nella prole o danni a carico della funzione o delle capacità riproduttive maschili o femminili.

Il documento segnala, infine, che “le vie di penetrazione dei PF nell’organismo e gli eventuali effetti tossici prodotti variano in funzione della fase di lavoro svolta e delle modalità operative adottate”.

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