La nuova patente a punti per i cantieri edili: cosa comporta in tema di sicurezza sul lavoro?

Dal 1 ottobre entrerà in vigore una novità significativa nel settore edile italiano: la patente a punti per chiunque operi nei cantieri temporanei e mobili. Questa certificazione, simile alla patente del Codice della Strada, avrà un iniziale punteggio di 30 crediti, che verranno sottratti in caso di violazioni delle regole di sicurezza. A prevederlo è il D.L. 19/2024, noto come “Decreto PNRR 4”, convertito con modifiche nella Legge 56/2024.

Questo sistema ha lo scopo di migliorare la sicurezza sul lavoro, un tema sempre più centrale e urgente. La decisione di introdurre la patente a punti è stata presa in risposta alle preoccupanti statistiche sugli incidenti nei cantieri edili, dove la frequenza degli infortuni rimane elevata nonostante le numerose normative già in vigore.

Di fronte a un panorama lavorativo che richiede sempre maggiore attenzione alla tutela dei lavoratori, la patente a punti potrebbe segnare una svolta significativa, capace di ridurre i rischi e salvaguardare la vita dei lavoratori. In questo articolo approfondiremo il ruolo di questo nuovo sistema nel garantire una maggiore sicurezza sul lavoro.

Cos’è la patente a punti nei cantieri e quando è obbligatoria

Il sistema della patente a crediti per la sicurezza nei cantieri rappresenta un meccanismo pensato per incentivare e premiare le aziende che dimostrano un impegno concreto nell’adozione di misure di prevenzione e miglioramento della sicurezza sul lavoro. La norma di riferimento per la patente a punti è l’art. 27 del Testo Unico della Sicurezza (D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81), riscritto integralmente dal D.L. 19/2024.

Dal 1° ottobre 2024, sono tenuti al possesso della patente a punti le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili di cui all’art. 89, comma 1, lettera a).

Per le imprese e i lavoratori autonomi stabiliti in uno Stato membro dell’Unione europea diverso dall’Italia o in uno Stato non appartenente all’Unione europea, è sufficiente il possesso di un documento equivalente rilasciato dalla competente autorità del Paese d’origine e, nel caso di Stato non appartenente all’Unione europea, riconosciuto secondo la legge italiana.

La patente è dotata di un punteggio iniziale di 30 crediti e consente alle imprese e ai lavoratori autonomi di operare nei cantieri temporanei o mobili, con una dotazione pari o superiore a 15 crediti. In caso di patente con punteggio inferiore a quindici crediti, è consentito il completamento delle attività oggetto di appalto o subappalto in corso di esecuzione, quando i lavori eseguiti sono superiori al 30% del valore del contratto.

Chi è esentato dal possesso della patente?

Non sono obbligati al possesso della patente a punti:

  • Coloro che effettuano mere forniture o prestazioni di natura intellettuale;
  • Le imprese in possesso dell’attestazione di qualificazione SOA, in classifica pari o superiore alla III.

Le Società Organismi di Attestazione (SOA) sono organismi di diritto privato che, su autorizzazione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, accertano l’esistenza nei soggetti esecutori di lavori pubblici degli elementi di qualificazione, ossia della conformità dei requisiti alle disposizioni comunitarie.

Patente a punti: rilascio e autocertificazione

La patente a punti è rilasciata in formato digitale presso la competente sede territoriale dell’Ispettorato, previo soddisfacimento dei seguenti requisiti da parte del responsabile legale dell’impresa o del lavoratore autonomo richiedente:

  • Iscrizione presso la Camera di Commercio, Industria e Artigianato;
  • Adempimento degli obblighi formativi da parte del datore di lavoro, dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori dell’impresa, come stabilito dall’art. 37;
  • Adempimento degli obblighi formativi da parte dei lavoratori autonomi, come previsto dal decreto;
  • Possesso del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) in corso di validità;
  • Possesso del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR);
  • Possesso del Documento Unico di Regolarità Fiscale (DURF);
  • Avvenuta designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, nei casi previsti dalla normativa vigente.

Il possesso dei requisiti è autocertificato. Nelle more del rilascio della patente è comunque consentito lo svolgimento delle attività, salva diversa comunicazione notificata dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Le informazioni relative alla patente confluiscono in un’apposita sezione del portale nazionale del sommerso di cui all’art. 19 del D.L. 36/2022 (Decreto PNRR 2).

Come funziona la patente a punti nei cantieri

Quando un’azienda riceve sanzioni per non aver rispettato le normative vigenti in tema di salute e sicurezza, il punteggio della sua patente diminuisce proporzionalmente alla gravità delle infrazioni commesse. Questo meccanismo serve a incentivare un comportamento responsabile e conforme alle leggi da parte delle aziende.

La patente è revocata in caso di dichiarazione non veritiera sulla sussistenza di uno o più requisiti descritti precedentemente; tuttavia, decorsi 12 mesi dalla revoca, l’impresa o il lavoratore autonomo può richiedere il rilascio di una nuova patente ai sensi del comma 1 del decreto in esame. È opportuno sottolineare nuovamente che le imprese e i lavoratori autonomi coinvolti nelle attività edili dovranno possedere almeno 15 crediti per poter operare legalmente.

Inoltre, ulteriori dettagli relativi alle modifiche del D.Lgs. 81/2008 e alle nuove sanzioni per chi non possiede la patente a punti o continua a lavorare nei cantieri nonostante la perdita del requisito minimo dei 15 punti, saranno definiti nel decreto attuativo previsto entro il 30 giugno 2024.

L’introduzione della patente a punti nel settore edile rappresenta un passo importante verso il miglioramento della sicurezza nei cantieri. Questa misura, se implementata correttamente, potrebbe ridurre significativamente il numero di incidenti sul lavoro, proteggendo così la vita e la salute dei lavoratori.

È essenziale che tutte le parti coinvolte, dalle imprese agli enti di controllo, collaborino per garantire l’efficacia di questo sistema, promuovendo una cultura della sicurezza che metta sempre al primo posto la protezione delle persone.

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